Cultura, scuola e sport per combattere il razzismo: le proposte dell’Europarlamento

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Per combattere davvero ogni forma di razzismo bisogna intervenire su più ambiti, compresi i media e lo sport. E’ quanto stabilito da una risoluzione della Commissione Cultura ed Educazione del Parlamento Europeo, che invita gli stati membri ad agire non solo sul piano culturale e sul fronte scolastico, provando a trovare anche un accordo sulla Direttiva anti-discriminazione, ferma in Consiglio da 14 anni.

Ma cosa si chiede nella risoluzione, approvata lunedì 7 febbraio con 21 voti a favore, 3 contrari e 4 astensioni?

Dal punto di vista dell’istruzione, la Commissione Cultura ed Educazione ritiene necessario sradicare tutti gli stereotipi che portano alla discriminazione. Pertanto, per i deputati europei la storia delle comunità razziali ed etniche europee dovrebbe essere inclusa negli studi pertinenti, aggiungendo nei materiali educativi chiave anche autori, storici, scienziati, artisti e altre figure provenienti da diversi contesti razziali ed etnici.

I fondi dell’Unione Europea dovrebbero poi privilegiare un settore culturale più diversificato: la Commissione chiede agli stati membri di introdurre programmi di formazione permanente sia per i dipendenti pubblici che per le forze di sicurezza dello Stato, in modo tale da eliminare alla radice i comportamenti razzisti e xenofobi.

Per quanto riguarda i media, la Commissione Cultura ed Educazione del Parlamento Europeo sottolinea la necessità di smetterla con le narrazioni stigmatizzanti, ad esempio sottolineando in maniera sproporzionata i crimini commessi dai migranti; in più, per i deputati europei andrebbero sanzionati i programmi che veicolano contenuti razzisti, discorsi di odio e messaggi xenofobi.

Infine lo sport, che deve essere in grado di epurare il razzismo nazionalmente, regionalmente e localmente, promuovendo l’inclusione e il rispetto. La Commissione, assieme agli Stati membri e alle federazioni sportive, viene esortata ad adottare misure per sostenere le vittime dei crimini d’odio nello sport.

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